Bio
Danilo Quintarelli nasce ad Avellino nel 1989. Il suo primo approccio all’arte avviene in età scolare tramite il writing; parallelamente si appassiona alla fotografia, interesse che lo porterà poi a iscriversi all’Accademia di Belle Arti di Napoli, dove si diploma nel 2015. Durante gli anni di studio approfondisce tematiche e autori che condizioneranno il suo lavoro: il rapporto dei surrealisti con l’irrazionale, il cinema “istintuale” di David Lynch, la “notte” di Antoine D’Agata e Francis Bacon e la religiosa astrazione di Mark Rothko. Espone per la prima volta le sue foto nel 2014 in occasione del Festival Internazionale di Arti Digitali “Flussi Media” di Avellino.
Nel 2017, sempre ad Avellino, partecipa alla collettiva Dialoghi presso il centro culturale “L’Approdo”. Nel 2019 la sua prima personale, Dietro lo Specchio, presso lo spazio “Naima, La libreria di Ludovico” di Montemiletto (AV). Allontanandosi gradualmente dalla fotografia, si concentra sulla pittura, intesa come tramite di comunicazioni inconsce. Nel 2021 si trasferisce a Roma, dove la sua ricerca pittorica continua. Nel 2022 partecipa a Palermo alla collettiva Ex Voto – artisti per Santa Rosalia, a cura di Andrea Guastella, e nel 2023 espone a Roma presso la galleria-laboratorio “ArtSharing” con la mostra Morfogenesi, a cura di Penelope Filacchione.
"Il gesto mosso nell'impossibilità di prevedere ciò che esso produrrà crea significato irrazionale. Un esempio sono le vecchie case abbandonate della mia terra, li dove interi paesi sono stati costretti a fuggire.
Ciò che l'uomo ha costruito e più volte modificato è ora consegnato al tempo.
Gli intonaci, le finestre, le inferriate e i pavimenti vengono manipolati dalla natura: le stratificazioni di materiale interagiscono modificandosi a vicenda, ogni strato è il prodotto dell'interazione con gli altri strati.
Il risultato è un'opera automatica, ben lontana dall'atto razionale da cui tutto ha avuto inizio.
Il tempo si manifesta in questo mutamento, esso è la distanza tra l'atto razionale e il significato irrazionale.
Quel significato è arte.
È questo che mi aspetto da chi fa arte, uno sforzo sovrumano per allontanarsi dal linguaggio a cui siamo abituati, quello razionale, e divenire il mezzo tramite il quale il fenomeno dell'arte avviene: L'opera è una soglia dove il viaggio dell'artista in qualche modo si unisce con quello del fruitore, le viscere dell'uno si incontrano con quelle dell'altro per dialogare.
Con sincerità.
In un posto sicuro."
(Danilo Q.)